Box batte appartamento nella corsa al rendimento immobiliare

 

Il forte calo dei prezzi registrato dal 2007 a oggi (-34%), unito a un canone medio di locazione rimasto quasi invariato, ha fatto lievitare la redditività delle rimesse per autovetture, capaci di rendere in media tra il 4 e il 6% annuo lordo. Con punte del 10-12% nel caso dei posti auto all’interno dei cortili, secondo quanto scrive il quotidiano Italia Oggi. «Negli ultimi anni abbiamo assistito a importanti cambiamenti nel mercato dei box, legati in gran parte alle politiche di riduzione del traffico messe in atto dai comuni», ha spiegato Luca Rossetto, amministratore delegato di Casa.it. Dal car sharing, al bike sharing, dalle zone a traffico limitato alle aree C, i centri storici delle città hanno perso sempre più appeal in termini di localizzazione ideale per l’acquisto di un box auto a tutto favore delle aree immediatamente a ridosso dei centri. «Sono sempre di più i lavoratori o i professionisti che vivono fuori città e utilizzano la propria vettura per recarsi al lavoro, parcheggiandola in un box nelle immediate vicinanze del centro storico per poi muoversi con i mezzi pubblici o sfruttando i nuovi sistemi di mobilità condivisa», ha continuato Rossetto. Questo trend si è tradotto in una forte impennata della domanda di box e posti auto che, unita al calo dei prezzi, ha portato i rendimenti alle stelle. Mettendo da parte casi estremi come Campo dei Fiori a Roma, il quadrilatero della moda a Milano o la zona di Posillipo a Napoli dove un box può arrivare a costare anche tra 100 mila e 130 mila euro, infatti, il valore medio di una rimessa per l’autovettura si aggira intorno ai 45-50 mila euro nelle città maggiori, per scendere intorno ai 30-35 mila euro nei centri urbani di medie dimensioni. Un investimento accessibile, se confrontato con il prezzo medio di un appartamento, in grado tuttavia di offrire rendimenti più consistenti. «Il valore medio al metro quadro di un appartamento nelle zone semi centriche di Roma e Milano si attesta oggi attorno ai 3.500 euro. Questo vuole dire che per un bilocale di 50 metri quadrati bisogna mettere in conto una spesa di 175 mila euro. E questo, a fronte di un rendimento medio lordo che difficilmente sale al di sopra del 5%». Il tutto, senza considerare altri due fattori importanti che fanno pendere ulteriormente l’ago della bilancia a favore dei box nella scelta di investire nel mattone da mettere a reddito: le spese condominiali e il rischio di sfitto. In base a quanto stabilito dalla legge, infatti — continua Italia Oggi — le spese condominiali devono essere imputate ai possessori di un box esterno al corpo centrale di un condominio (per esempio all’interno di un cortile) soltanto per quello che riguarda il cancello, la luce e l’eventuale sistema di videosorveglianza. Niente è dovuto, invece, per le spese ordinarie e straordinarie relative al corpo centrale dell’edificio in cui si trovano i box esterni o i posti auto.
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